L’accelerazione del processo tecnologico ha reso più che mai centrale il tema della digitalizzazione delle imprese e, ancor di più, delle piccole e medie imprese (PMI).
In questo senso la pandemia Covid 19, se da un lato ha messo in luce tutto il ritardo nello sviluppo esistente in questo campo, dall'altro ha velocizzato il processo di adeguamento e digitalizzazione delle PMI in modo rapido ed esponenziale.
Le tecnologie 4.0 sono infatti di fondamentale importanza da ogni punto di vista (dall'organizzazione aziendale al processo produttivo, agli ambiti comunicazione e marketing) e rappresentano una enorme opportunità di sviluppo, decisivo e non più prorogabile; d'altronde le aziende correrebbero il rischio - in caso di mancato adeguamento - di non reggere il peso della concorrenza.
Per questo motivo, negli ultimi anni i Governi si sono concentrati nello stanziare una serie di misure per favorire direttamente e indirettamente la digitalizzazione delle imprese, e sono aumentate le possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.
Tra questi, uno dei più importanti è senza dubbio il voucher per la digitalizzazione di micro, piccole e medie imprese, una misura di sostegno che prevede un contributo, tramite l'erogazione di un voucher di importo non superiore a 10.000 euro, finalizzato all'adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico.
I voucher digitalizzazione delle pmi sono contemplati nel piano si supporto del governo sin dal 2014, anno dell'approvazione del primo decreto volto a regolamentarle.
Nel corso degli anni ne hanno usufruito migliaia di aziende, nell'intento di adeguare le proprie infrastrutture tecnologiche.
Se si analizza qualche dato in merito alla forbice di digitalizzazione del nostro paese, si nota che specialmente al Centro-Sud e Sud Italia l’adeguamento in tal senso delle aziende è scarso se non totalmente assente, il che significa che in una situazione come quella causata dal Covid, molte aziende si sono trovare impreparate o non sufficientemente modernizzate per sopportare il passaggio al digitale.
E’ importante ricordare che questo contributo rappresenta un investimento a fondo perduto per la digitalizzazione delle PMI da parte delle casse governative, per cui l’azienda non ha l'onere di restituire la somma erogata.
Quando parlaimo di voucher digitalizzazione, è anche importante ricordare che non si tratta di un buono spesa, bensì di un risarcimento che andrà a coprire il 50% delle spese sostenute, per un massimo di 10.000 euro.
Rientrano negli aventi diritto alla presentazione della domanda per il voucher digitalizzazione PMI tutte le imprese presenti sul territorio italiano iscritte alla Camera di Commercio per l'Industria e l'Artigianato provinciale di riferimento, che non siano oggetto di controversie o procedimenti concorsuali o di fallimento, e la cui denominazione rientri nelle piccole e medie imprese.
Il voucher digitalizzazione PMI può essere concesso nella misura massima di 10.000 euro e copre le spese riferite all’acquisto di beni o servizi che consentano il raggiungimento di finalità come:
Le spese ammesse a godere dell’agevolazione devono essere sostenute solo successivamente all’assegnazione del voucher digitalizzazione per le PMI.
Per ogni azienda è possibile ottenere un solo voucher digitalizzazione 2020, il cui importo viene calcolato considerando il capitale totale dell’azienda, la sua capacità di investimento e la portata dell'adeguamento tecnologico che si deve operare.
Il voucher digitalizzazione 2020 può essere in ogni caso utilizzato per finanziare fino al 50% delle spese totali di adeguamento, nella misura della metà dell'importo fino a un massimo di 10.000 euro.
La presentazione della domanda per i voucher digitalizzazione 2020 deve essere inviata per via telematica attraverso il sito Invitalia, alla voce Accoglienza Istanze.
Le richieste seguono tempistiche e bandi ben definiti, che vanno verificati sul sito ufficiale del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico), che pubblica regolarmente l’attuazione dei bandi per i voucher digitalizzazione 2020.
I tempi di attesa per l'erogazione del voucher sono di un mese per l’accettazione e il vaglio della domanda da parte del MISE, che in caso di esito favorevole procederà nell’arco del medesimo tempo ad erogare l'importo spettante. Sul sito di Invitalia attraverso il quale la domanda viene presentata, è possibile monitorare lo stato di lavorazione della pratica, e stabilita l'approvazione anche l'esatto importo erogato.
Per richiedere i voucher digitalizzazione 2020 l’azienda è tenuta a presentare la relativa documentazione: la rendicontazione corretta e completa delle spese sostenute, che comprende fatture per l’acquisto di hardware, software ed eventuali corsi o consulenze, unitamente ad un estratto conto aziendale che attesti le spese effettuate; nella descrizione della spesa deve essere inserita una dicitura che attesti la destinazione dell’acquisto ("Bene o servizio acquistato ai sensi del Decreto MISE 23/09/2014"), insieme alla liberatoria emessa dal fornitore di beni e servizi a cui ci si è rivolti, unitamente a un resoconto finale delle opere di adeguamento effettuate.