La politica di coesione in Italia: cos'è e cosa prevede?

07/11/2020

In questo articolo spiegheremo cos’è la politica di coesione e qual è la sua funzione.

La politica di coesione non è altro che l’unione e quindi l’aiuto che, tutta Europa in questo caso specifico, dà alle varie nazioni da cui è formata e per estensione alle regioni, tramite tantissimi progetti.

Si tratta di una politica di investimento che mira anche all’aumento dei posti di lavoro ed all'accrescimento economico e competitivo sui mercati globali delle regioni depresse. Questo è anche il motivo per cui ne parliamo: anche se può sembrare un argomento di natura esclusivamente politica, si tratta in realtà di un concetto molto vicino all'ambito della finanza agevolata.

Negli anni si è ricorso spesso alla politica di coesione in quanto chi per un motivo e chi per un altro, i paesi dell’unione europea si sono trovati in difficoltà a livello economico e di sviluppo. Con la politica di coesione si è voluto ridurre o almeno contenere il divario tra i vari stati dell’Unione Europea, in particolare per alcune regioni particolarmente arretrate sul piano economico e socio-economico.

Con la liberalizzazione dei mercati si pensava che tutti i paesi dell’unione europea potessero trovare il loro sbocco economico e che tutti i territori avessero la loro possibilità di crescere, ma per ragioni storiche, territoriali e politiche non tutti gli stati sono riusciti a trovare il medesimo e immediato beneficio.

Naturalmente chi aveva storicamente strutture deficitarie precedenti, chi già arrancava sul piano delle infrastrutture non sarebbe riuscito a stare al passo con il mercato concorrenziale.

Quindi per aiutare gli Stati Membri che avevano e hanno tutt’ora regioni a loro appartenenti in difficoltà sotto diversi punti di vista, la Comunità europea ha ideato ed attuato una politica regionale conosciuta come politica di coesione.

La politica di coesione si attua mettendo a disposizione dei fondi di coesione e nello specifico dei fondi per lo sviluppo e la coesione.

Come viene attuata la politica di coesione

Ciclicamente, la Comunità Europea, chiede ai Paesi Membri di poter visionare i loro libri contabili ed i loro piani per la ripresa finanziaria ed economica delle loro regioni più depresse, gli obiettivi vengono rivisti e vengono scelti i vari ambiti sui quali agire prima e come ripartire i fondi di sviluppo e coesione. Tutto questo viene messo per iscritto nei così detti Regolamenti.

I fondi di coesione vengono distribuiti in base agli obiettivi che sono stati prefissati; l’aiuto arriva prima dalle regioni e poi dalle nazioni, mentre l’aiuto e quindi i fondi di coesione da parte dell’unione europea arrivano in maniera sussidiaria.

Il principio sul quale si basano politica di coesione, la distribuzione dei fondi di sviluppo e coesione è quello di solidarietà finanziaria.

Può sembrare un controsenso ma la verità è che l’Europa è il continente più ricco se si sommano tutti gli elementi, purtroppo però le aspre disparità che presenti tra i vari stati, portano questo continente ad arrancare per guadagnarsi un posto sul podio nella competizione tra i continenti a livello mondiale.

La distribuzione dei fondi di coesione così spiegata potrebbe apparire una cosa molto semplice, invece comporta diverse sfaccettature.

Il concetto in sé di politica economica non riguarda esclusivamente il lato economico e finanziario ma anche quello sociale e territoriale. Infatti il fondo di coesione per esempio viene concesso solamente a quei Paesi che hanno un Prodotto Interno Lordo più basso del 90% di quello dell’Unione Europea. E ancora nello specifico il fondo di sviluppo e coesione viene concesso per finanziare determinati settori, come il settore della ricerca e sull’innovazione o il settore dell’economia digitale.

La politica di coesione in Italia

La situazione sanitaria attuale ha portato molte regioni appartenenti ai vari stati europei già in difficoltà in ulteriore difficoltà e per questo si è ricorso ai fondi di sviluppo e coesione. Nonostante ciò molti Paesi dell’Unione Europea stanno facendo ancora fatica a riprendersi, tra questi vi è l’Italia alla quale sono stati stanziati per gli obiettivi 2014/2020 circa 46 miliardi di euro.

Geograficamente le aree italiane interessate sono la regione Basilicata, la regione Lazio e la regione Molise, oltre a tutte le città metropolitane.

L’Italia è il secondo paese dell’unione Europea, dopo la Polonia, ad usufruire dei fondi di sviluppo e coesione, precisiamo però che l’Italia non riceve i fondi di coesione perché il suo Prodotto Interno Lordo non è inferiore al 90% rispetto a quello Europeo, mentre i fondi per lo sviluppo sono destinati a regioni del sud nella cifra di ventidue miliardi di euro, mentre 9 miliardi di euro sono destinati ad altre regioni d’Italia più abbienti. Mezzo miliardo dei fondi per lo sviluppo sono destinati all’occupazione dei giovani lavoratori italiani.

Negli obiettivi che riguardano il periodo pluriennale dal 2014 al 2020 si sono divisi i fondi di coesione e i fondi di sviluppo oltre ai fondi strutturali. I fondi strutturali sono stati divisi tra le diverse regioni d’Italia specificando il campo in cui devono essere impiegati.

Ogni regione prepara la propria proposta da sottoporre più avanti alla supervisione di Bruxelles, e se Bruxelles dà il suo benestare si può procedere con l’avvio delle gare d’appalto, alle quali le varie ditte e/o imprese possono partecipare e ricevere dei finanziamenti per i loro progetti.

In Italia i vari fondi che arriveranno serviranno anche per un upgrade della Pubblica Amministrazione e delle infrastrutture.

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