Gli incentivi per Industria 4.0 dalla A alla Z

16/10/2020

Gli incentivi per l’industria 4.0 sono un’agevolazione destinata agli investimenti per la ricerca e lo sviluppo, con particolare attenzione alla transizione ecologica, all’innovazione e alla rimodulazione delle imprese stesse.

La Legge di Bilancio 2020 ha rinnovato questo genere di incentivi prorogando di fatto degli investimenti per tutte quelle aziende che scelgono di investire in innovazione. Il Piano Industria 4.0 è una strategia applicata a livello nazionale in Italia con l’intento di rafforzare il comparto e soprattutto permettere alle imprese di svilupparsi, di incentivare la creazione e soprattutto di massimizzare il comparto tecnologico.

Investimenti in questo ambito, infatti, grazie al piano Industria 4.0 hanno un regime fiscale molto favorevole che prevede una serie di agevolazioni oltre che un pacchetto di misure dedicate a determinate categorie di impresa come le startup tecnologiche e le multinazionali.

Incentivi fiscali per industria 4.0: investimenti per startup e PMI innovative

Tra i bandi industria 4.0 ci sono quelli destinati alle PMI e alle startup innovative, queste godono di una detrazione Irpef o di una deduzione dall’imponibile Ires che ammonta al 30% dell’investimento effettuato fino ad un massimo di 1 milione di euro per gli investimenti fatti da persone fisiche e 1.8 milioni di euro per le persone giuridiche. L’incentivo si applica a tutti gli investimenti diretti e a quelli fatti mediante OICR o fondi di venture capitale e società.

Super ammortamento per i contributi di industria 4.0

Questo ammortamento prevede un incremento del 40% del valore degli investimenti per l’acquisto di nuovi macchinari e per supportare il costo di acquisizione a livello contabile. Questi beni sono sempre soggetti ad agevolazione fiscale grazie ad un meccanismo che tiene conto della base imponibile e degli oneri fiscali.

Iper ammortamento

Si tratta di un aumento del valore di ogni tipo di investimento effettuato da un’azienda per l’acquisto di beni strumentali necessari. Grazie ad un incentivo pari alla deduzione del 150% rispetto al costo dell'investimento, il risparmio fiscale è veramente notevole. Questo può essere applicato a tutti i tipi di beni, sempre in chiave di industria 4.0 quindi volti al miglioramento e al perfezionamento come sistemi internet e comunque comparto digitale o per migliorare i processo produttivi e di distribuzione.

Credito di imposta in Ricerca e Sviluppo

Le imprese beneficiano di un credito di imposta pari al 50% fino ad un tetto di 20 milioni di euro annui. Questa misura dell’industria 4.0 è relativa a tutte le spese per la ricerca, industriale e sperimentale, costi del personale, contratti di ricerca sia a livello industriale che privato. In questo caso si matura un credito di imposta da utilizzare insieme ad alcuni sgravi su imposte e contributi.

Nuova legge Sabatini per l’Industria 4.0

La nuova legge Sabatini permette il raddoppio a 200 mila euro della soglia di investimenti da erogare in una sola soluzione per le imprese. Le modifiche apportate alla legge già esistente, con il Dl Semplificazioni, permette di acquistare macchinari a tasso agevolato da 20mila a 4 milioni di euro, di ricevere da parte del Ministero dello Sviluppo Economico un contributo con interessi coperti fino al 2.75% e fino al 3.57% per il digitale. Il finanziamento ha una soglia raddoppiata rispetto alla legge originale.

Crediti di imposta rimodulati per l’Industria 4.0

Tra gli incentivi per industria 4.0 previsti sotto forma di credito di imposta vi sono l’acquisto di nuovi macchinari con obbligo che siano nuovi, per un ammortamento fino al 6% e non oltre i due milioni di euro. L’acquisto di macchinari innovativi in forma di iperammortamento con il 20% fino a 10 milioni di euro, l’acquisto di software 4.0 fino a 700 mila euro. In tutti questi casi si tratta di un beneficio concesso sotto forma di compensazione che viene ripartito in cinque quote annuali di pari importo o in tre quote solo e unicamente per l’acquisto di software. I macchinari ovviamente devono essere destinati ad aziende con base in Italia.

Formazione 4.0 e dintorni

I finanziamenti sotto forma di imposta di credito con la nuova legge sono così divisi: piccole imprese fino al 50% e quindi fino a 300 mila euro, imprese fino al 40% con una copertura fino a 250 mila euro, grandi imprese con copertura fino al 30% e comunque non oltre i 250 mila euro. L’agevolazione può arrivare al 60% solo nei casi in cui il credito viene diviso dalla contrattazione collettiva di secondo livello.

Ricerca e sviluppo: il piano dell’Industria 4.0 per l’innovazione green

Il nuovo credito di imposta per gli investimenti volti alla ricerca e allo sviluppo in campo green hanno un’agevolazione a parte che prevede delle aliquote più basse rispetto al normale. La norma ha introdotto in particolare tre tipologie differenti: un credito di imposta rivolto alla ricerca e allo sviluppo con un tetto di 3 milioni fino al 12%, un budget per l’innovazione tecnologica fino a 1.5 milioni di euro e con copertura fino al 6% e una sezione specifica per il green con copertura fino al 10% e per un massimo di un milione e mezzo di euro.

Anche in questo caso si tratta comunque di forme di agevolazioni che avvengono per compensazione, sono quindi indirette.

Per la sezione Industria 4.0, che seppour possa sembrare affine in realtà non c'entra nulla con le agevolazioni per la digitalizzazione delle PMI di cui abbiamo già parlato, possono essere richieste da diversi settori professionali una serie di incentivi volti a massimizzare lo sviluppo di tutti questi strumenti intelligenti come riorganizzazione del team, flessibilità e adattamento alle strategie, riorganizzazione mediante eterogeneità e inclusività con particolare attenzione ai Big Data e all'intelligenza artificiale.

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