Agevolazioni e contributi a fondo perduto per smart working

26/10/2020

Lo smart working, insieme al telelavoro, è tornato tra i temi più dibattuti a causa della pandemia nel nostro paese ed, in generale, anche nel resto del mondo.

Sono milioni infatti i lavoratori che hanno iniziato a lavorare da casa e, anche se la situazione si protrae già da diversi mesi, non sembra che cesserà a breve.

Per questo motivo, moltissime aziende sono corse ai ripari facendo investimenti in strumentazioni che permettano ai propri collaboratori di poter lavorare da casa in modo comfortevole ed efficiente. Dall'altro lato, dal momento che lo smart working consente una maggior tutela della salute dei lavoratori, lo stato e le istituzioni stanno cercando di incentivare il più possibile questa modalità di lavoro attraverso l'istituzione e la distribuzione, nei canali della finanza agevolata, di incentivi economici e contributi a fondo perduto per le aziende che fanno investimenti finalizzati proprio allo smart working.

Smart working: di cosa si tratta?

La definizione adottata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è il cambio di modalità di esecuzione del rapporto lavorativo subordinato, contraddistinto dalla totale assenza di vincoli di natura spaziale, temporale e organizzativa.

Nell'ultimo periodo, tematiche quali incentivi smart working, sgravi fiscali e bandi dedicati al lavoro agile sono sempre più dibattuti.

L’aggravarsi della diffusione del coronavirus ha costretto i vari ministeri a destinare maggiori risorse per incentivare lo smart working.

E’ chiaro ormai a tutti che limitare gli spostamenti dei lavoratori e imprese che possono introdurlo è sicuramente d’aiuto nella diminuzione della curva dei contagi e il governo ha tutto l’interesse nel far sì che le imprese puntino sul lavoro agile. Non solo come mera iniziativa di work-life balance per i lavoratori, ma come possibilità per le realtà imprenditoriali di poter proseguire con le loro attività, visto lo scenario di emergenza. In supporto quindi alle imprese che lo introducono, sono stati attivati diversi strumenti che stanziano ingenti risorse con importanti percentuali a fondo perduto per lo smart working.

E’ chiaro a tutti che l’ostacolo principale per l’adozione del lavoro agile per le imprese è dovuto ai processi ri-organizzativi di lavoro interno, all’adozione di nuove procedure e alla dotazione di strumenti e supporto informatico adeguato. Il tessuto italiano delle imprese costituito per lo più da PMI e Micro PMI è tra quelli che in assoluto maggiormente risente della riorganizzazione in questo senso.

Ed  è quindi in questa direzione che si stanno concentrando i sostegni all’adozione di questi incentivi e contributi.

Sgravi fiscali per lo Smart working

Con l’avvento della pandemia, lo Stato ha iniziato a fornire alle imprese svariati strumenti di tipo agevolativo.

In un periodo particolarmente critico per l’economia mondiale, è necessario più che mai sostenere le realtà imprenditoriali in affanno. Obiettivo? Far superare alle PMI questa fase di transizione nel modo più agevole e rapido possibile.

Tra gli incentivi più meritevoli di nota figurano i piani aziendali di smart working, adottati già dalle imprese localizzate nel Lazio e nella Lombardia.

Procediamo con ordine trattando i bandi delle due regioni che finora sono risultate più attive su questa tematica. Bisogna considerare che, sulla stessa falsa riga dei bandi trattati per Lombardia e Lazio, anche

La regione Lombardia punta da anni sull’adozione di piani aziendali di smart working

La Lombardia si conferma regione all’avanguardia in materia di incentivi smart working. Alcuni progetti erano stati introdotti già prima della diffusione della pandemia. Poi, il decreto regionale 3516 del 18.03.2020 ha fatto sì che i datori di lavoro puntassero fortemente sullo smart working nel corso dell’emergenza epidemiologica dovuta al coronavirus.

I datori di lavoro che adotteranno piani aziendali di smart working potranno ottenere importanti contributi per le spese smart working inerenti all’acquisto della strumentazione tecnologica necessaria per favorire questo nuovo modello organizzativo di lavoro, basato sulla flessibilità con fasi, obiettivi, cicli, spazi interni/esterni dell’azienda. In riferimento alla definizione dei poteri di controllo, dei tempi di disconnessione, delle formule di recesso e dell’attrezzatura tecnologica, è fondamentale che il datore di lavoro e i lavoratori trovino un accordo.

Secondo quanto sancito in questo bando, il datore di lavoro si impegna a garantire al lavoratore la vantaggiosa opportunità di continuare ad apprendere anche mediante l’apprendimento a distanza. La dotazione finanziaria del suddetto progetto ammonta a 4 milioni e mezzo di euro.

Cosa prevedono questi contributi per smart working?

Per partecipare al bando smart working possono essere imprese che esercitano la loro attività economica e, in fase di presentazione della domanda, dispongono di questi requisiti:

- regolare iscrizione alla Camera di Commercio di riferimento;

- se soggetti in forma associata oppure singola, non necessario l’obbligo di iscrizione alla camera di commercio sarà sufficiente l’apertura della partita IVA.

I lavoratori dipendenti dovranno lavorare a tempo indeterminato o determinato (full time o part time), oppure essere in apprendistato o ancora ricoprire un incarico in qualità di tirocinanti o infine essere soci di una cooperativa.

Stesso discorso valevole anche per chi è titolare di un’impresa, per chi ha un contratto intermittente o di somministrazione.

Cosa dire a livello di agevolazioni previste per incentivare lo smart working?

In relazione al tema del bando per smart working, precisiamo che se in possesso dei suddetti requisiti, viene erogato un voucher a fondo perduto per usufruire di un servizio di consulenza e di formazione, volti ad incentivare lo smart working tramite adozione di un piano in azienda; anche l’acquisto di strumentazione tecnologica, propedeutica per attuare il piano di smart working, viene stabilito in rapporto a ciò che si mira a fare e al numero totale dei dipendenti, attivi nelle sedi aziendali lombarde.

Pertanto, l’importo ottenibile ammonta a 7.500 euro per le imprese da 2 a 10 dipendenti; si passa a 10.000 euro per le imprese che hanno un numero di dipendenti compreso tra 11 e 20. Nel caso di aziende con un numero di dipendenti da 21 a 30, l’importo del contributo è pari a 15.000 euro. Infine, oltre ai 30 dipendenti, il contributo corrisponde a 22.500 euro.

Tra le attività ammissibili in questo bando smart working figurano il massimo supporto per consentire l’attuazione del piano. Il tutto a partire dalla formazione indirizzate ai vertici aziendali e agli smart worker. Il potenziamento delle componenti hardware e software è infine l’ultimo aspetto da valutare per l’esito positivo di questa iniziativa, valevole sino alle 17:00 del 15/12/2021.

Regione Lazio: piani aziendali di smart working rivolti al mondo delle imprese e ai titolari di Partita Iva

La Regione Lazio ha puntato fortemente ad incentivare lo smart working attraverso altri contributi a fondo perduto specifici, favorendo la flessibilità dell’orario di lavoro, nonché garantendo al management e al personale la necessaria strumentazione informatica.

A richiedere il bando smart working della Regione Lazio possono essere gli stessi soggetti indicati nel bando precedente con l’eccezione dei tirocinanti, dei collaboratori d’impresa di chi ha un contratto intermittente o di somministrazione, i titolari di un’azienda e chi fa parte del CDA.

I contributi di questa agevolazione a fondo perduto sono gli stessi della Lombardia.

Variano però i tempi: dal 20 marzo 2020 sino ad esaurimento delle risorse.

Conclusioni

Gli incentivi smart working proprio come i bandi volti a premiare il lavoro agile possono essere un’importante iniziativa di successo, ma soprattutto foriera di risultati, se le realtà imprenditoriali saranno in grado di apportare profondi cambiamenti alla loro struttura.

Se il lavoro agile sarà in grado di aumentare la flessibilità e l’autonomia dei lavoratori, allora lo Stato avrà vinto la sua battaglia. In un momento particolarmente critico in termini economici, l'argomento smart working e sgravi fiscali è di fondamentale importanza per sempre più imprese.

Aggiudicarsi i finanziamenti a fondo perduto per smart working permetterebbe agli imprenditori di risolvere una parte dei loro problemi, connessi all'attuale fase di congiuntura dovuta alla pandemia.

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